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“Regolamentare internet”, il premier Silvio Berlusconi, durante la visita al Polo tecnologico di Poste italiane all’Eur di Roma di ieri, ha parlato di un sistema per dare delle precise regole al web.
Una proposta, tutta italiana, che il Governo porterà sul tavolo del prossimo G8, “Porteremo sul tavolo una proposta di regolamentazione di internet in tutto il mondo, essendo internet un forum aperto a tutto il mondo” ha spiegato il premier.
Con poche parole e nessun dettaglio, il premier ha già attivato il tam tam di commenti in rete. L’iniziativa, scrive Paolo Galli, curatore del blog Usabilità, è inquietante. Mentre don Paolo Padrini, blogger di Passi nel deserto, si domanda se sarà davvero realizzabile e – prima ancora – auspicabile questa regolamentazione di internet? Regolamentare Berlusconi scrive Manteblog.
Su Wikio e Techorati moltissimi blog si stanno occupando della proposta del Cavaliere, proprio oggi che, dalle ore 17 presso la Camera dei Deputati (Sala delle Colonne – Via Poli 19, Roma), si terrà il convegno “Obama 1 mese dopo: la vittoria di Internet? Come Obama ha usato il web per vincere le elezioni”. Promosso da Codice Internet, da un’idea e in collaborazione con l’On.le Antonio Palmieri, il convegno vuole esaminare la strategia che ha permesso ad Obama di diventare Presidente degli Stati Uniti e sarà presentato in anteprima un censimento sull’uso di Facebook da parte dei politici italiani. Alla presentazione, moderata da Marco Montemagno, interverranno l’On.le Antonio Palmieri, l’On.le Paolo Gentiloni, Prof. Enrico Menduni, David Orban, Antonio Sofi, ed Edoardo Colombo.
Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi potrebbero essere un argomento caldo dell’incontro alla Camera.
Dal 4 Dicembre in poi partecipa alla mobilitazione contro la clandestinità di Internet in Italia:
BANNER DA UTILIZZARE PER LO SCIOPERO E LA PROTESTA (tutti i codici per inserirli nel tuo sito)
IL TESTO DA PUBBLICARE LO TROVI SOTTO
- se puoi oscura il tuo sito con una pagina nera, il logo, il video ed il testo del nostro messaggio
- se per ragioni tecniche non puoi oscurarlo, pubblica il nostro logo con il nostro comunicato (o una tua versione) sul tuo blog, sito, forum, social news con tag ”netizen clandestino”
- inserisci il logo nel tuo profilo dei social network (facebook, myspace, netlog, etc.) oltre al messaggio “Netizen clandestino – anche tu rischi una denuncia – io sono in lutto per la libertà di espressione di Internet in Italia, e tu? Partecipa!” o un altro qualsiasi
- contatta i tuoi conoscenti all’estero e portali a conoscenza di questa situazione.
- invia via eMail uno dei nostro comunicati o un tuo testo, l’informazione volutamente ci ignora, partecipa al passaparola
- registra un video con il testo della canzone B-landestino, pubblicalo su youtube con il tag “netizen clandestino”
TESTO DA PUBBLICARE SUL PROPRIO SITO O BLOG, DA INVIARE VIA EMAIL O DISTRIBUIRLO IN QUALUNQUE MODO
Sembra paradossale, ma è la realtá.
Anche il tuo sito/blog puó essere oscurato e tutti noi come Carlo Ruta possiamo essere condannati per stampa clandestina.
Infatti esiste una legge (N° 62 del 7/3/2001) che dice a chiare lettere che in Italia siamo tutti in situazione di illegalità.
E tu cosa vuoi fare? Aspettare che ti arrivi una denuncia perchè hai espresso le tue idee?
Se hai un blog, un sito, un forum in Italia rischi grosso, e noi ci rivolgiamo agli internauti di tutto il mondo perchè ci aiutino a difendere la nostra libertá di espressione. Ognuno deve dare il suo contributo aiutando a diffondere questo messaggio per difendere la neutralità e libertà di Internet.
Ed è fondamentale farlo ora.
Ora che il Parlamento italiano sta studiando una norma che metterebbe ancor di piú i bastoni tra le ruote di tutti noi che non usiamo questo mezzo per professione ma solo per passione e per far circolare le nostre idee.
Questa norma (DDL Levi) deve essere immediatamente ritirata e devono essere sottratti alla legislazione sull’editoria tutti i mezzi internet utilizzati per esprimere e diffondere informazioni ed opinioni se gestiti in forma amatoriale, indipendentemente dalla loro capacità di produrre profitti.
Hai ancora dubbi?
Ti basti sapere che l’On. Giulietti nel 2001, come relatore della Legge N° 62 dichiarò che:
“La legge sull’editoria non ha mai avuto tra i suoi obiettivi quello di imbrigliare le attività editoriali sulla rete. Sono quindi falsi gli allarmi e le preoccupazioni diffusi in tal senso.”
A distanza di sette anni ed a causa di quella legge, uno di noi, Carlo Ruta è stato condannato per stampa clandestina ed il suo sito è stato oscurato. Le rassicurazioni di allora sono dunque state inutili come lo saranno quelle di ora.
Tu che ci stai leggendo, tu che sei uno di noi, non rimanere passivo.
Domani potrebbe capitare anche a te.
Facciamo sentire la nostra voce e coordiniamo insieme una lotta per poter continuare ad esprimere i nostri pensieri. A questo link troverai tutte le informazioni per fare anche tu la tua parte. Fai sentire a tutti il tuo grido di libertà.
No alla clandestinità, vogliamo la libertà.
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