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Wewired.it: l’aggregatore delle idee in rete per WIRED Italia

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Leggi il post originale da key4biz

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Nasce oggi la seconda fase della presenza in rete di WIRED.
Wewired.it è la piattaforma digitale sviluppata per tenere traccia di tutti i dibattiti, i post e i commenti che riguardano WIRED Italia, rendendoli così fruibili alla comunità online cresciuta intorno alla ‘‘fabbrica’’ del nuovo mensile, in edicola con il primo numero il prossimo 19 febbraio. Da oggi Wewired.it diventa l’aggregatore delle conversazioni online che si snodano intorno al mondo WIRED, offrendo alla comunità che si riconosce nelle pagine della rivista un punto di vista
privilegiato sulle news, i dibattiti e i pareri che circolano in Rete, con la possibilità per gli utenti di interagire commentando a loro volta.
‘‘Il dentro è fuori e il futuro passa attraverso le relazioni’’: in questa definizione dell’interattività e della socialità che caratterizzano la dimensione ‘‘liquida’’ del Web 2.0 c’è la chiave di lettura di Wewired.it. Alla base dell’idea progettuale, Wewired.it si propone come ‘‘esperimento partecipativo’’. Creato per essere uno strumento di dialogo e condivisione tra il Direttore di WIRED Italia, Riccardo Luna e il popolo della rete, è insieme spazio di riflessione e backstage del progetto editoriale in divenire.
Wewired.it si è evoluto diventando l’interfaccia e il punto di riferimento per i gruppi di discussione su WIRED sorti (spontaneamente) all’interno delle maggiori piattaforme di social network. Wewired.it nasce il 12 novembre, nella sua prima versione in making off, in concomitanza alla tavola rotonda ‘‘Colazione da WIRED’’, di cui è possibile fruirne un estratto dalla piattaforma digitale. Oggi, nella sua seconda evoluzione, Wewired.it prende forma e assume una fisionomia e una funzione ben precise nella logica del Web 2.0, dove risorse, informazioni, idee e progetti acquistano valore nella misura in cui divengono conversazioni che circolano, si propagano e sono condivise fuori dalle realtà da cui hanno origine.
La nuova piattaforma, inoltre, ha il compito di alimentare il coinvolgimento e il rapporto di vicinanza tra la comunità online e WIRED Italia.
In questo senso, Wewired.it terrà costantemente aggiornati gli utenti registrati sulle novità, le iniziative e gli highlights su WIRED, attraverso un widget, una piccola applicazione che sarà resa disponibile anche come software scaricabile sulla scrivania del computer o da aggiungere alle funzionalità disponibili all’interno di iGoogle e Facebook. La seconda versione di Wewired.it si presenta con una veste grafica totalmente rinnovata. Il nuovo layout, raffinato e dinamico, è pienamente coerente con la missione della piattaforma digitale, chiamata a riservare ai visitatori un’esperienza di navigazione allo stesso tempo utile ma coinvolgente, semplice ma mai banale.

Pubblicità online: tagliata la pubblicità su Facebook e MySpace

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Leggi  il post originale da affaritaliani

Le stime sulla pubblicità sui social network per il 2008 e 2009

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Non è tutt’oro ciò che è Facebook o MySpace. Se i social network sono il fenomeno del 2008, a livello pubblicitario la crisi fa sentire i suoi effetti anche su questo settore: negli Usa, dove sono maggiormente sviluppati i format sui social network, lanciati proprio quest’anno, eMarketer ha rivisto al ribasso le proprie stime sugli investimenti complessivi sui social network per il 2008, portandole a 1,2 miliardi di dollari dai precedenti 1,4 miliardi.
Ridimensionate anche le prospettive di crescita per il 2009, da 1,8 miliardi a 1,3 miliardi di dollari, quindi con un avanzamento tutto sommato piuttosto modesto rispetto all’anno in corso.
A incidere sulle aspettative non è soltanto la recessione, ma anche la crescita al di sotto delle attese dei ricavi di MySpace. Tuttavia, nota Debra Aho Williamson, analista di eMarketer, “le aziende non dovrebbero cancellare gli investimenti sui social network: in un’economia in difficoltà è più facile mantenere i clienti già acquisiti che conquistarne di nuovi, e con una spesa relativamente contenuta le società possono usare i social network per mantenere relazioni che hanno già espresso interesse per i loro brand o prodotti”.
D’altro canto, notano gli analisti, se è vero che nel 2008 e 2009 la crisi si farà sentire su tutte le forme di advertising, anche online, è ancor più vero che a soffrirne maggiormente saranno proprio i format sperimentali, che non hanno ancora avuto la possibilità di dimostrare pienamente la possibilità di generare ritorno degli investimenti.

La crescita della pubblicità online negli Usa

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A livello di singoli social network, le stime relative agli investimenti su MySpace sono state riviste da eMarketer dai 755 milioni di dollari precedentemente stimati per il 2008 a 585 milioni (-22,5%), mentre per Facebook le attese sono state portate da 265 millioni a 210 milioni di dollari (-20,8%).

Michel Gondry @ webby awards: Swede

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Vodpod videos no longer available.


Due gestori di un videonoleggio rischiano di chiudere l’attività a causa di un’improvvisa smagnetizzazione di tutte le videocassette in magazzino. Come ultimo tentativo tentano l’incredibile: per accontentare un’anziana signora un po’ svitata che vuole a tutti i costi vedere Ghostbusters, decidono di girarne una versione amatoriale.. il risultato è Be Kind Rewind (febbraio 2008), film col quale Michel Gondry ha vinto un Webby Film Award avendo inventato il concetto di Swedin, pratica amatoriale di rigirare classici del cinema con mezzi estrememente ridotti, che ha generato un buzz inerrastabile nella blogosfera.

electrOMA

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Vodpod videos no longer available.

Vogliamo cambiare natura deumanizzandoci per robotizzarci tramite l’installazione di protesi: vogliamo mutare il nostro sé-sociale esterno, pensando effettivamente d’essere altro dalla nostra identità primaria. Dal fallimento di tale processo trasformativo deriverà la repulsione per la società di cui facciamo parte, dovuta al misconoscimento da parte dei suoi membri dell’insensato gesto. Saremo condannati all’esilio, al peregrinare per spazi desertici nei quali troveremo il nostro scopo ultimo: ucciderci “oppressi dalla solitudine, dall’incomprensione dei nostri simili e dall’impossibilità di slegarsi dalla nostra natura originaria! vissuta in effetti come una malattia”.

Come diventare emigranti moderni grazie al lavoro virtuale

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Leggi il post originale da italiansinfuga

fuga

Daniele Montemale è un giovane italiano che sta mettendo in pratica uno stile di vita che gli permette di vivere all’estero e lavorare con clienti italiani!
La sua esperienza prende spunto da Tim Ferriss, che evangelizza il ‘lifestyle arbitrage’ cioè vivere in una nazione meno costosa mentre si lavora virtualmente in una nazione che paga meglio, grazie a internet e varie tecnologie disponibili al giorno d’oggi.
DM: Ho una piccola agenzia di marketing e pubblicità online nel campo del viral marketing (lavoro in continua crescita che spesso è confuso con lo spam ma che con quest’ultimo non ha nessun collegamento.). Da dove lavoro o il luogo è indifferente al mio lavoro.. Ho vissuto un anno in Erasmus a Copenhagen, 3 mesi a Sevilla, da due mesi sono a Barcelona e ad Aprile andrò a vivere a NYC per 3/5 mesi per poi girare un anno in giro per le americhe con il mio laptop…

Italiansinfuga: Ci spieghi in che modo la tecnologia disponibile oggi consente di vivere e lavorare come fai tu?

DM: Tutti passano ore e ore davanti al computer ogni giorno. Le tecnologie come internet , skype o facebook avvicinano in modo straordinario le persone seppur in modo virtuale (non dimentichiamocelo..!!!). Se tutto il mio lavoro è basato su internet, non ho bisogno di un ufficio, se i miei clienti si trovano in Italia, a Londra o ad Amsterdam, non ho bisogno di incontrarli se possiamo avere una videochiamata in skype e sentirci quasi 24 ore al giorno (ciò non toglie che un incontro “reale” non sarà mai surclassato da uno virtuale).
Se su internet ci sono centinaia di milioni di persone che ogni giorno ci passano ore il mercato si dirigerà di conseguenza su internet… C’è molto lavoro su internet.. ma non serve + saper utilizzare Office o scrivere una mail.. come spesso le aziende italiane chiedono nei colloqui..

Italiansinfuga: Che consigli pratici daresti a chi vuole lavorare con aziende italiane ma vivere all’estero come fai tu?

DM: Di pubblicizzarsi su internet. Se si conosce il cinese ad esempio, ci sono tantissime offerte di lavoro per aziende italiane che vogliono esportare i loro prodotti in Cina.. dal vino al parmigiano e così via.
Se si conoscono le lingue si può lavorare come traduttore… posso vivere nelle Filippine e lavorare come traduttore Italiano / Spagnolo /Inglese / Tedesco.
Le aziende italiane, al contrario di quello che si pensa, sono alla continua ricerca di persone qualificate ma non le trovano e specie in Italia..
L’università italiana ha un gap enorme su tutti i fronti e gli studenti, pur sapendolo, ci MARCIANO sopra.. Ho aiutato lo svolgimento (ma non ho potuto partecipare purtroppo.. ) a una manifestazione contro la Gelmini qui a Barcelona organizzata dagli studenti italiani in Erasmus a Barcelona.. le manifestazioni sono importantissime.. io ci credo fino in fondo! Ma se un corso di 3 anni ce ne metti 5 o uno di 5 ce ne metti 7 o 8 di anni.. sei tu studente che ci marci sopra e sarà solo peggio per te!